Fracture
REGIA
Gregory Hoblit
INTERPRETI
Anthony Hopkins, Ryan Gosling, David Strathairne e Rosamund Pike
SCENEGGIATURA
Daniel Pyne e Glenn Gers
Un ingegnere aeronautico (Anthony Hopkins) uccide la moglie creando un delitto perfetto. La pratica dell’accusa viene affidata a Willy Beachum (Ryan Gosling), giovane e rampante avvocato che è un procinto di lasciare la procura distrettuale per entrare in uno studio privato. Però quello che doveva essere un processo lampo si trasforma in un gioco al gatto ed al topo.
Ennesima delusione di Gregory Hoblit, che dopo un paio di buoni film all’inizio è scivolato in un abisso di prove mediocri da cui sembra non volere uscire. Fracture è un innocuo esempio stilistico di duello tra due personaggi; Hopkins rifà Hannibal Lecter, mentre il bravo Gosling ritira fuori tutto (o quasi) il suo bagaglio di ragazzino duro. Un duello dialettico dove i due si fronteggiano a colpi di lunghissimi dialoghi che allungano a dismisura la pellicola. Insomma un thriller di poca cosa questo Fracture che cerca eloquentemente di fare solo due cose: incastrare quà e là qualche pezzo del puzzle e far giocherellare il più possibile i protagonisti. C’e pure un timido accenno critico ad un sistema legislativo, ma è troppo poco messo in risalto per essere il tema portante; un vero peccato perché ad un certo punto poteva prendere questa strada e il film ne avrebbe di sicuro guadagnato. Insomma un'altra grande occasione persa per questo Hoblit che infila per lo meno una buona dose di inquadrature azzeccate e ci da prova di un’ innata capacità di saper dirigere gli attori. Se solo lo script fosse stato meglio.
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