domenica 15 luglio 2007

CONFETTI

Confetti

UK 2007

REGIA

Debbie Isitt

INTERPRETI

Martin Freeman,Jessica Stevenson,Stephen Mangan,Meredith MacNeill

SCENEGGIATURA

Debbie Isitt

Che piacere! Questo Confetti di Debbie Isitt si dovrebbe chiamare con più cognizione di causa supposte e spieghiamo presto il perchè. Qui Italia è stata fatta la barbarie,al cinema danno sottoprodotti televisivi in cui non è più,come in passato,che gli attori del cinema si andavano a racimolare con vergogna due lire in più in televisione ma il contrario. Fino ad arrivare a perle come Parentesi Tonde o Vita Smeralda. Ma in Inghilterra,dove tempo fa si erano scatenati contro la tv italiana(a ragione,che vuoi dirgli?)viene prodotto quello che non è altri che una copia di un reality show per il cinema. Orrore e raccapriccio! Tutta la misoginia possibile per la regista Debbie Isitt che magari si ritiene intelligente ad aver speso due lire muovendo le camere
in maniera televisiva e disinvolta sugli attori ricreando situazioni da reality. Le suocere rompipalle,le smorfiette tra fidanzati idioti,problemi esistenziali del merlo e possibilmente mancano frasi tipo "chi disprezza vuol comprare". Insomma la demenza defilippiana. La storia è quella di tre promessi sposi in concorso per vincere una casa. Il loro deve essere il matrimonio più originale. Alcuni fanno il matrimonio musical,altri sul campo da tennis e poi ci sono due nudisti perchè la Isitt si voleva assicurare di far sghignazzare qualche cretino. Fosse fatto bene almeno,invece il fim è noioso e non c'è sbocco se non ricreare nell'encefalogramma piatto di un determinato spettatore già coglione di suo dei richiami mnemonici a quella tv di merda che tanto gli piace per rilasciare endorfine sul ricordo dell'immagine. Inoltre,se non fossero bastate tutte le commedie con Hugh Grant e i vari Bridget Jones,questo film dimostra che il pubblico popolare inglese è veramente pessimo. Una catastrofe su tutta la linea che meriterebbe il campo di sterminio solo per l'idea malsana con cui è stata concepita. Riversare letame sulla già dolorante carcassa del cinema britannico.

di Gianluigi Perrone

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