The Messengers
USA 2007
REGIA
Oxide Pang Chun
Danny Pang
INTERPRETI
Graham Bell, Dylan McDermott, Penelope Ann Miller
SCENEGGIATURA
Mark Wheaton ,Todd Farmer (storia)
REGIA
Oxide Pang Chun
Danny Pang
INTERPRETI
Graham Bell, Dylan McDermott, Penelope Ann Miller
SCENEGGIATURA
Mark Wheaton ,Todd Farmer (storia)
“The messengers” è il primo film americano di due registi orientali già molto occidentali nello stile, i fratelli Oxide e Danny Pang. Non è il loro film migliore certo, ma neppure il peggiore e rispetto ad altri autori emigrati nella cinematografia a stella e strisce i due se la cavano più che egregiamente. E’ una vittoria, al di là dei magri riscontri al botteghino, anche per la Ghosthouse di Sam Raimi che nel giro di poco tempo ha sfornato due piccoli gioielli del cinema horror come “The grudge 2” di Takashi Shimitsu e questo. Film che gli asiologhi con la puzza sotto il naso snobbano come peste così come facevano con il dittico Kill Bill di Tarantino, ma che si rivelano invece pellicole capaci persino di sorprendere. Certo, a livello narrativo per il film dei Pang siamo davvero a risultati sconfortanti: il plot ricicla senza pudore “Oscure presenze a Cold creek” per mescolarlo con l’”Espinazo del diablo”, ma è emotivamente, a livello epidermico, che il film è eccezionale. Chi conosce i due fratelli orientali sa come le loro storie siano il più delle volte scuse per mostrare un talento visivo non ordinario che trova il massimo sfogo in quel manifesto esteticamente antonioniano che è lo splendido “Ab-normal beauty”. “The messengers” regala genuini momenti di terrore e molte scene d’antologia: basti pensare a quando la ragazza chiede al bambino dove siano i fantasmi non accorgendosi che uno è già dietro lei. E per chi si lamenta di sterile maniera la scena finale con il colore che passa al bianco e nero, col passato che contamina il futuro, è difficilmente dimenticabile. Stride è vero un lieto fine quasi da mulino bianco, ma i due registi si sono già dichiarati incolpevoli: in un recente numero di “Fangoria” hanno detto non riconoscono completamente il loro film distrutto da un montaggio scellerato. Fatto sta comunque che “The messengers” non sarà sicuramente una pietra miliare del cinema horror, ma riesce a fare trascorrere senza noia e con qualche brivido queste afose serate estive. Non è poco credo.
Nessun commento:
Posta un commento