martedì 21 agosto 2007

PROTECTOR - LA LEGGE DEL MUAYTHAI


Tom yum goong

Thailandia 2007

REGIA

Prachya Pinkaew

INTERPRETI

Tony Jaa, Petchtai Wongkamlao, Bongkoj Khongmalai,Nathan Jones

SCENEGGIATURA

Mark Neveldine e Brian Taylor

Spacciato da qualcuno per Ong Bak 2 (che invece arriverà l'anno prossimo) per Tom yum goong(un piatto thailandese) è il tentativo estremo di internazionalizzare il fenomeno Tony Jaa e di sfruttare all'estremo le sue caratteristiche atletiche. Il film,bilingue(thai e inglese),si svolge quasi per intero a Sidney dove un gruppo di farabutti rapisce gli elefanti(sì,quelli con la proboscide,perchè voi non ne avete mai avuto uno in giardino?)di Kham. L'assunto della tradizione che lega indissolubilmente alcune popolazioni rurali thailandesi ai pachidermi non è affatto trascurabile; anche se è surreale vedere una persona tanto legata a una bestia di 5 quintali,non è da prendere alla leggera il substrato storico-culturale che vi si cela dietro. Tale substrato si va a benedire nel momento in cui il regista Prachya Pinkaew ha avuto il suo McGuffin per giustificare tutte le azioni mirabolanti dell'atleta. Qui il film ha semplicemente la struttura di un videogioco a scorrimento,la qual cosa appare estremamente evidente una infinità di volte. Semplicemente il protagonista atterra decine di avversari e saltuariamente affronta anche dei "boss di livello". Sembra banale a dirsi ma è chiaro anche dalle inquadrature che l'approggio del regista è stato vidoludico. Il raccordo tra le scene di dialogo è montato in maniera amatoriale, il personaggio di Petchtai Wongkamlao(noto comico in patria)è assolutamente inutile visto che non tenta neanche di far ridere così come la presenza della stupenda Bongkoj Khongmalai è giustificata solo per benedire la madre che ha messo al mondo un tale splendore. Il resto è affidato al "femomeno" Tony Jaa che fa cose mai viste prima, sfida la forza di gravità e la massacra a calci nelle gengive finchè non implorano misericordia. Jaa viene messo contro una serie di avversari dalle caratteristiche notevoli come il campione capoheira Lateef Crowder, il giovane maestro di Wushu Jon Foo o l'ingnorantissimo wrestler Nathan Jones (quello che si definirebbe "il mostro finale") e su di loro esprime tutta la sua agilità ed efficace mimica marziale. Tutto è sopra le righe, il cattivo di turno è addirittura un trans e uno degli elefanti muore perchè se lo mangiano(!!!), il che giustifica l'esistenza nel mondo di uno che fa le acrobazie di Jaa. Il film sembra essere cucito per giustificare le scene di combattimento, alcune, c'è da ammettere, ben riuscite come la lotta nel tempio infuocato (premendo il tasto start il giocatore ha il personaggio in smoking), una battaglia che emula la lotta con gli 88 Folli di Kill Bill( a proposito, il film è un "Quentin Tarantino Presenta"),solo che gli avventori non vengono mutilati con una katana ma i loro arti vengono spezzati sistematicamente in un fragore di scricchiolii che fa il suo bell'effetto. Scena top, di cui tutti parlano, è il piano sequenza(e qui sembra veramente un videogame) in cui il fenomeno Jaa sale 5 piani di un Hotel e massacra decine di avversari con oggetti assortiti e mosse incredibili senza che la camera stacchi mai. Un tour de force che il povero Jaa ha dovuto fare 5 volte prima che venisse bene. La scena è talmente emozionante che ci si immagina Pinkaew, dopo la realizzazione che esclama "avanti,adesso parlate male del film!". Classica sequenza, infatti, che vale tutta la visione. Invece, al di là della sua spettacolarità, c'è da biasimare proprio il protagonista. Tony Jaa è stato definito da alcuni il nuovo Bruce Lee, e nel film si autoconferisce il valore di successore di Jackie Chan in una scena all'aereoporto dove incrocia un suo sosia ( cosa che da noi sarebbe considerata patetica ma in Thailandia no,quindi va bene così). Il problema è che Lee era un artista poliedrico e Jackie Chan sa indubbiamente recitare mentre Jaa è un pezzo di granito e difficilmente lo si vedrebbe in futuro a fare battute o ammiccare. Quello che esprime è sostanzialmente disperazione o sfiga e se non trovano una soluzione per riciclarlo a dovere presto vedremo cadere questa cometa nel dimenticatoio. La versione italiana che hanno dato al cinema è tagliata. Press Play on Tape.

di Gianluigi Perrone

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