martedì 29 gennaio 2008

CLOVERFIELD


Cloverfield

USA 2008

REGIA

Matt Reeves

INTERPRETI

Lizzy Caplan, Jessica Lucas, T.J. Miller, Michael Stahl-David, Mike Vogel

SCENEGGIATURA

Drew Goddard

C'è un limite oltre il quale la furbizia diventa genio. Questo è quanto si può dire di J.J. Abrams che, con una scaltra campagna pubblicitaria atta ad alimentare la curiosità verso Cloverfield (memore delle furbate in rete nate per Lost), crea uno dei casi cinematografici dell'anno. Il bello è che, visto che il trailer del film su Star Trek andrà prima del film nelle sale, non è escluso che l'operazione non fosse nata semplicemente per pompare la pellicola diretta da Abrams. Eppure Cloverfield non doveva essere una delusione ed infatti colpisce propriò lì dove intendeva. Come ormai sembra la scelta avanguardistica del momento, la ripresa è quasi sempre in prima persona, documentaristica, girata con camera a mano come se fosse amatoriale. Sono passati anni da Blair Witch Project e oggi vengono fuori l'ottimo Rec di Plaza/Balaguerò, Diary of the Dead di Romero, in maniera molto meno efficace la serie August Underground ed anche alcune scene di guerra de I Figli degli Uomini di Cuaron ricordano questo tipo di ripresa. Matt Reeves, tra i creatori della serie Felicity, dirige un "microscopico colosso". Perchè quella che sembra una ripresa casuale durante l'armageddon che scoppia nel cuore di Manhattan è in realtà un lavoro chirurgico e precisissimo, una prova di attori estenuante ed un lavoro di falso piano sequenza talmente studiato da essere dannatamente reale. La storia è semplice e banale, come ci si potrebbe aspettare è vista dal punto di vista di un gruppo di amici che durante una festa vivono questo calamità, ovvero un enorme creatura vagamente antropomorfa che distrugge New York, riversando sulla città anche i suoi parassiti che attaccano la gente. Hud è il cameraman che riprende tutto il loro viaggio. Gli sceneggiatori cercano di curare attentamente gli avvenimenti per non creare forzature. Il primo problema di questo tipo di film è che probabilmente nessuno in una situazione di pericolo o caos seguiterebbe a riprendere. Negli atti di Hud c'è tutto il sensazionalisto dell'11 Settembre. Ci viene mostrato come la gente sia abituata a filmare gli eventi(molti in mezzo al delirio fanno foto e piccoli video coi cellulari) anche se qualche forzatura si sente. Così come c'è indubbiamente nelle azioni dei ragazzi che per salvare la ragazza di cui uno di loro è innamorato si cacciano in guai che in una situazione del genere neanche il più incosciente fanatico alla ricerca di eroismo si metterebbe. Eppure questo non cambia di una virgola il risultato del film nel quale ci si immedesima in maniera totale. Veniamo proiettati all'interno della catastrofe, alcune scene sono talmente pazzesche da rischiare il cardiopalma e non certo per un trasporto emotivo narrativo ma puramente visivo. Un film che quasi sicuramente farà una scuola senza sbocchi duraturi ma del quale bisogna ammettere che coinvolge lo spettatore senza eccezioni.

di Gianluigi Perrone

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