One Missed Call
USA 2008
REGIA
Eric Valette
INTERPRETI
Edward Burns, Shannyn Sossamon, Ana Claudia Talancón, Ray Wise
SCENEGGIATURA
Andrew Klavan
Eric Valette
INTERPRETI
Edward Burns, Shannyn Sossamon, Ana Claudia Talancón, Ray Wise
SCENEGGIATURA
Andrew Klavan
Oi oi oi ma che film brutto è questo: un (orrendo) remake di una (ottima) pellicola commerciale del regista più pazzo del pianeta, Takashi Miike. Come altro chiamare un uomo capace di girare opere come “Ichii the killer” o “Gozu”, capaci di mischiare il noir poliziesco con deliri visivi da LSD? Sarebbe dovuto uscire bene nelle premesse questo nuovo “The call” anche perché si trattava di rivisitare in chiave occidentale uno dei film meno miikiani esistenti, quindi materia sicuramente più plasmabile rispetto ai classici del regista, quelli più pazzi, scatenati ed anarchici. Ma il film fallisce comunque miseramente e nel modo peggiore. Eric Vallette è la ragione in primis del disastro: regista francese, famoso nel mondo dei fan del cinema horror per un osceno film apprezzato dai più, “Malefique”, qui alla prova del 9 con un budget di tutto rispetto dimostra tutta la sua scarsità di mestierante senza estro. A nulla serve mettere in ambienti claustrofobici manichini dalle fattezze di cadaveri se già tempo prima l’aveva fatto con diverso spirito Jaume Balagero o affidarsi ad una computer grafica così invasiva nella seconda parte da far scemare anche le buone cose viste nel primo tronco di film. Eppure all’inizio c’era sfiorata l’idea si trattasse di un buon rifacimento, capace di portare in Occidente umori di fantasmi orientali come in passato avevano fatto con ottimi risultato Takashi Shimizu con “The grudge 2” e soprattutto Verbinski con il suo “The ring”. La prima parte, contaminata da “Final destination”, con l’originale idea di animare le visioni delle future vittime del cellulare con morti e larve, è anche la migliore. Poi tutto precipita nel deja vu e se si ha come modello Miike non possono non cascare le braccia quando le scene vengono presentate in maniera tanto sciatta. Per fare un esempio vi prego di riguardarvi la sequenza dell’esorcismo in tv come viene concepita nel modello originale e come invece viene “buttata via” nel remake. Non serve piazzare ogni due per tre un crocefisso per ricordarci che siamo in Occidente se poi l’anima del film è incerta tra mille limbi. Gli attori sono uno più cane dell’altro a cominciare dal sosia di Ben Affleck, Edward Burns, fino alla promessa mancata Sossamon, ora abbonata agli horror di bassa lega (“Catacombs” su tutti). Vallette cerca di citare disastrosamente Argento in più momenti culminando con un patetico omaggio nella fase finale ad “Opera” e ad “Inferno”. Naturalmente senza le musiche adatte dei Goblin o di Emerson. Se proprio ci tenete a vedere “The call” guardate l’originale questo lasciatelo in pasto a qualche povero sventurato che non legge “Cangaceiro” e i nostri consigli.
di Andrea Lanza
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