Non Pensarci
Italia 2008
REGIA
Gianni Zanasi
INTERPRETI
Valerio Mastandrea, Anita Caprioli e Giuseppe Battiston
SCENEGGIATURA
Gianni Zanasi e Michele Pellegrini
Gianni Zanasi
INTERPRETI
Valerio Mastandrea, Anita Caprioli e Giuseppe Battiston
SCENEGGIATURA
Gianni Zanasi e Michele Pellegrini
Stefano Cardini (Valerio Mastandrea) trasferitosi a Roma con il grande sogni di sfondare nella musica ma finito come chitarrista di un piccolo gruppo punk, ritorna a casa in Emilia dalla sua famiglia. Ad attenderlo ci sono i due genitori, la sorella, che ha abbandonato gli studi e lavora al parco acquatico, e suo fratello titolare della ditta famigliare, ormai fallita, di ciliegie sciroppate. Il titolo Non pensarci si riferisce al monito fatto ai protagonisti ai quali si chiede di “non pensare ai problemi in quanto con il tempo le cose si sistemano da sole”. Teoria utopistica o quantomeno superficiale che affossa un film che, caso più unico che raro in Italia, è scritto bene e recitato ottimamente. Gianni Zanasi non è un fenomeno, neanche possiede guizzi stilistici notevoli, ma è bravo e furbo. Sa benissimo che per raccontare le nevrosi italiani non c’è bisogno di chissà quale thrillerone dell’anima (cit.). La leggerezza è l’unico strumento conoscitivo umano. Appesantire il film è come servire caffè e peperoni a colazione; inutile dire che rimaranno sullo stomaco. Se si usa questo teorema (alla fine è lo stesso di Tutti giù per terra e Velocità massima noti per essere due dei miglior film italiani in questo grigio periodo) difficilmente si sbaglia film. Anche se poi moralmente non è il massimo e la storia non ha mirabolanti sviluppi; il film farà comunque ridere. Milioni di persone con un sorriso stampato sulla faccia inconsci nel sapere che in fondo il significato di Non Pensarci non è molto diverso da Ozpetek o chi per lui. Se poi hanno ragione, se i “tic” italiani esistono sul serio, se c’è veramente una classe in alto in grado di giudicarci non è dato sapere. La fiducia/sfiducia nel popolo non è motivo di dibattito. Meglio ridere, va!
di Daniele Pellegrini
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