lunedì 10 marzo 2008

PROSPETTIVE DI UN DELITTO


Vantage Point

USA 2008

REGIA

Pete Travis

INTERPRETI

Dennis Quaid, Matthew Fox, Forest Whitaker, Sigourney Weaver

SCENEGGIATURA

Barry Levy

Molti tireranno in ballo sicuramente il modello “Rashomon” di Kurusawa per parlare di questo “Prospettive di un delitto”, ma mi sembra che non esista niente di più lontano. Il film giapponese era parabola sulle mille sfaccettature della verità, un racconto che cambiava, a seconda di chi narrava la vicenda, non solo i punti di vista, ma proprio il nocciolo della vicenda. “Rashomon” è l’ispiratore di “L’oltraggio”, un western di Martin Ritt, di “Quante volte quella notte” di Mario Bava, di “Il coraggio della verità” di Zwick e di una marea di episodi di telefilm, cartoni animati e fumetti. Ma “Prospettive di un delitto” è più figlio di “Lola corre” di Tom Tykwer con l’idea di un tempo che torna indietro ogni volta all’inizio e ripresenta la storia, lì cambiandola totalmente qui no, con sostanziali colpi di scena. “Prospettive di un delitto” ruota intorno all’assassinio del presidente USA in Spagna e a 8 diversi punti di vista che hanno assistito alla scena: questo almeno fino a metà film perché nel finale tutto diventa molto più lineare riunendo le prospettive importanti in una sola. La pellicola non è nulla di che, ma è ben girata e regala altissimi momenti spettacolari. Un po’ 24, un po’ Friedkin soprattutto per gli inseguimenti, nulla di originale certo, ma quello che dice lo dice bene. Il film difetta soprattutto nella sceneggiatura che dimentica per strada dei personaggi, riduce a macchiette altri (Sigourney Weaver) e non sa fare appassionare a tutti i micro plot come fa con quello principale. Nel cast giganteggia un ritrovato Dennis Quaid che si mangia a colazione nuove leve come l’imbalsamato e poco espressivo Matthew Fox di Lost. Per il resto il cast non fa molto cercandosi di guadagnare la pagnotta senza i grandi sbalzi attoriali che ci saremmo aspettati da, per esempio, un altrove bravo Forrest Whitaker. La regia di Pete Travis è buona e vanta soprattutto un adrenalinico inseguimento girato in stato di grazia tra le vie di una città spagnola. Poteva essere un ottimo thriller action, ma gli evidenti difetti di trascuratezza narrativa non lo rialzano dall’essere un compitino gradevole, ma risaputo.

di Andrea Lanza

1 commento:

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